Per curiosità dò sempre uno sguardo al concertone del 1° maggio, e come sempre trovo un pubblico di giovani, che, ammesso abbiano un lavoro, magari precario e/o sottopagato, difficilmente sono sindacalizzati. Curiosa questa manifestazione della triplice che ogni anno si rivolge ad un bacino di utenza che raramente è il proprio. Curioso anche che i tre sindacati si trovino d’accordo ormai solo ed esclusivamente sull’organizzazione del concertone (continuiamo a chiamarli Trinità….). La CISL da anni non partecipa a nessun tipo di sciopero indetto dagli altri due sindacati, pare che secondo loro non sarebbero urgenti e indispensabili. Chissà, forse quando sarà reintrodotta la servitù della gleba troveranno il coraggio di scendere in piazza anche loro. Resta il fatto che negli ultimi anni hanno firmato, solo loro, qualsiasi nefando protocollo sottoposto dal governo, e nemmeno i tre morti al giorno sul lavoro pare abbiano effetto sul coraggio di dire no a precariato e lavoro nero.
Vabbè, noto come consuetudine i presentatori che urlano, spesso in romanesco, i musicisti che appena arrivano sul palco lanciano un inevitabile “Ciao Roma” chiudendo con l’altrettanto originale “Grazie Roma”, la pressoché totale pochezza della proposta musicale, rare le eccezioni, pochezza alla quale peraltro ci siamo abituati con il tempo, anzi, da osservatore esterno e distratto, ho la sensazione che ogni anno vada peggio…. Mi rendo conto che il mio giudizio riflette i gusti di un’ altra generazione e di più di mezzo secolo di ascolti compulsivi/ossessivi, di conseguenza il concertone non è indirizzato a persone della mia età, troppo lontane per gusti, modi e tempi. Ma ecco, se proprio si volesse cambiare musica si potrebbe per l’appunto cominciare dalla musica. E già non sarebbe poco..

Ogni anno la storia si ripete, diventa imbarazzante dire qualsiasi cosa a commento. Da un’ ora davanti al televisore cerco di calarmi nella piazza che ascolta, ma è veramente dura, il livello spesso è dilettantistico, roba da sagra della pannocchia a Roncofritto. Vero che la musica (parola grossa in questo caso) non è vera passione e funge solo da colonna sonora nella vita della maggioranza delle persone giovani, e la quasi totalità degli “artisti” si dimentica prima ancora che finiscano di esibirsi, ma se il concertone funge da cartina di tornasole degli umori, delle aspettative e dei valori dei nostri ragazzi, ebbene, non siamo messi troppo bene, così come d’altronde non è messo bene il nostro paese. Parrebbe che tutto ciò che esce dalla TV, musica, politica, politici, talk show, spettacoli in prima serata, sia rigorosamente all’ insegna del puro dilettantismo, del teatrino sempre uguale a se stesso, della disinformazione e , spesso, della malafede. Ma non c’è da preoccuparsi, va tutto bene, avanti il prossimo “cantante”!
E, a proposito di cantanti, leggere il cast del concertone, a parte buona parte dei nomi a me del tutto sconosciuti, è esercizio di sottile ironia: Centomila Carie è vicino a Dente, poco lontano c’è un Ponte, e, Fulminacci, vuoi vedere che la colpa è del Mago del Gelato ?
Mi sento un novello Brontolo, ma è colpa della solita musica usa e getta dal respiro corto e senza un futuro.